Una collaboratrice scolastica, assistita dall’Avv. Antonio Germanò, del Foro di Reggio Calabria, ha vinto prima il ricorso ex art. 700 c.p.c. ed il successivo reclamo proposto dal Miur e potrà lavorare fino a quando maturerà il diritto alla pensione.
La lavoratrice scolastica, che era stata illegittimamente collocata a riposo d’ufficio, senza stipendio e senza pensione, ha vinto la sua battaglia: lasciata a casa a decorrere dal 1 settembre 2017, oggi la stessa dovrà essere riammessa in servizio.
La sentenza del Giudice del Lavoro di Reggio Calabria, nell’accogliere il ricorso della lavoratrice, ha stabilito il diritto a prolungare il rapporto di lavoro sussiste se si dimostra che il raggiungimento dei 70 anni possa far raggiungere il minimo per la pensione.
Laddove sia in corso ancora il rapporto di lavoro e oltretutto il datore sia stato messo ben a conoscenza e in tempo di condizioni per prolungare il rapporto e poter dare attuazione ai detti primari diritti, una interpretazione conforme alla Costituzione e al principio di effettività del diritto impongono all’interprete che laddove il rapporto persista per volontà dello stesso datore e si sia concretizzata la possibilità di poter far valere anche ulteriori periodi contributivi che corroborino una concreta possibilità di raggiungere il requisito minimo per la pensione, deve riconoscersi in capo al lavoratore il diritto a permanere in servizio fino al 70simo anno.
Diritto che non può essere limitato da circolari che non sono fonti di diritto e non sono autorizzate dalla legge a porre validi condizioni all’esercizio dello stesso nel caso in esame.
Informazioni Avv. Antonio Germanò (avv.antoniogermano@gmail.com)